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Tag Archives: sara caon
“ANDARE A PIEDI. FILOSOFIA DEL CAMMINARE”. Un libro di Frédéric Gros
Di Sara Caon
“La libertà nel camminare è la libertà di non essere nessuno ed è anche la libertà di chi rinuncia”. Questo l’incipit del volume “Andare a piedi. Filosofia del camminare” (di Frédéric Gros, Garzanti 2013), da leggere tutto d’un fiato e rileggere, e rileggere ancora.
L’AZZURRO DELL’ANIMA. HEIDEGGER E LA POESIA DI TRAKL (un libro di Francesco Gagliardi)
Di Sara Caon
Molti sono i poeti a cui Martin Heidegger è debitore: Hölderlin, Rilke, ma soprattutto Georg Trakl. Punto di riferimento per il filosofo tedesco, Trakl, austriaco, morì giovanissimo (27 anni) nell’ospedale di Cracovia, nei primi mesi della Grande Guerra, a causa di una dose eccessiva di cocaina. Intensi e drammatici, sulla medesima linea d’onda, i temi caratteristici che accompagnano e sono il frutto del percorso dei due pensatori, uno filosofo, l’altro poeta, e che Francesco Gagliardi (nel libro “L’azzurro dell’anima. Heidegger e la poesia di Trakl“, Morlacchi Editore) delinea a partire dalle poesie di Georg in continuo, quasi serrato, dialogo con le parole di Martin. (altro…)
«LA RAGIONE METAFISICA DEVE DARE SPAZIO DI VERITA’ ALLE PAROLE D’AMORE». Il filosofo Pinchard a Trento, su Dante ed Europa
Di Sara Caon
«Mi curo del viso filosofico di Dante», queste le parole d’esordio di Bruno Pinchard, filosofo francese e visiting professor all’Università di Trento per un corso su “Teologia e femminilità in Dante”. Di Dante infatti tutto si può dire: se ne può parlare in termini filologici, storici, letterari, teologici. Ma, se esiste il “fenomeno Dante”, «anche il “fatto filosofico” dev’essere totale, se c’è», ha detto Pinchard. Tre sono i modi, diceva Etienne Gilson, per diventare pazzi: studiare Dante, studiare Shakespeare, studiare Rabelais. «Io – ha commentato Pinchard – sono sulla buona strada per diventarlo: studio infatti sia Dante che Rabelais». C’è stato però anche qualcuno che ha detto che sono proprio i pazzi a dare sapore al mondo.
UN VIAGGIO NELLE FERITE DELLA COMUNICAZIONE. LUDWIG WITTGENSTEIN E LA TEORIA DEI GIOCHI LINGUISTICI
Di Sara Caon
Nato in Austria da una famiglia di ricchi industriali, Ludwig Wittgenstein (1889-1951) – dopo essersi in un primo tempo dedicato all’ingegneria aeronautica – si concentra sulla filosofia della matematica e sulla filosofia del linguaggio. Una domanda lo rode: com’è possibile che il linguaggio abbia un significato? (altro…)