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Category Archives: Filosofia
IL DRAMMA DELL’ULTIMO VIRGILIO di Sandro De Fazi
Ho avuto occasione di recarmi alla presentazione del libro Il dramma dell’ultimo Virgilio del prof. Sandro De Fazi, incuriosito dall’argomento e dal docente, commissario esterno d’italiano e latino nella commissione agli esami di maturità della mia classe. (altro…)
Ma tu ricordati della felicità
Quando è stata l’ultima volta in cui hai detto “Sono felice” e lo eri davvero? Voglio dire, di quella felicità acuta, delirante, come quella dei bambini davanti ai pacchi di Natale, come quella degli amori nuovi che si consumano sul retro di un’auto. (altro…)
BUONI E CATTIVI. COOPERAZIONE E COMPETIZIONE TRA NATURA E CULTURA
Sin dagli albori l’uomo si è sempre interrogato sull’origine della propria natura, sulla finalità della propria esistenza e sui metodi e fini che tale ricerca comportava. Pensatori come Socrate e Krishnamurti hanno sottolineato perentoriamente l’importanza di una conoscenza diretta e viva del mondo, il che non è possibile senza rendersi conto di come funziona la propria mente, di come essa conosce e riconosce le cose, libera da pregiudizi e condizionamenti culturali. (altro…)
Il viaggio è nella testa. Arte e neuroscienze
Di Rossella Manuele
“L’Arte! L’Arte! – Ecco l’Amante fedele, sempre giovine, immortale; ecco la Fonte della gioia pura, vietata alle moltitudini, concessa agli eletti; ecco il prezioso Alimento che fa l’uomo simile a un dio.”(Gabriele D’Annunzio, Il Piacere, 1889)
Da sempre l’Arte , in tutte le sue forme, accompagna e dà colore alla nostra vita, procurandoci piacere e arricchendola nei suoi svariati aspetti. Gabriele D‘Annunzio nel suo celebre romanzo “ Il Piacere” la definì a ragione l’Amante Suprema. Tutte le forme artistiche, suscitano qualcosa in noi, modificando spesso la qualità del nostro stato emotivo e addirittura il nostro rapporto col mondo e con noi stessi. (altro…)
PENELOPE E LA GRAZIA EROTICA DELLA FEDELTÀ
L’Odissea. Il grande romanzo del ritorno, il nòstos. Il dramma dell’eroe che affronta peripezie per ritornare in patria. È così che siamo abituati a pensare a questa epopea, così che ce l’hanno fatta conoscere. Quello che noi leggiamo è il punto di vista di Odisseo. Ma c’è un altro punto di vista che dovrebbe essere tenuto in considerazione. Un altro personaggio che per sé solo meriterebbe un’epica, per l’eroismo grandioso di cui si fregia – non meno di quello dell’eroe. E questo personaggio è Penelope. (altro…)
La gabbia arredata. Veblen, Durkheim, Mead
Di Marco Corno
E’ difficile analizzare lo società oggi, perché lo stesso modo di approcciarsi allo studio del mondo sociale è cambiato drasticamente. Veblen aveva dedotto che l’eccessivo sviluppo tecnologico nel campo della comunicazione, a causa della globalizzazione, avrebbe modificato fortemente gli attori sociali. (altro…)
HEIDEGGER E IL NAZISMO. INTERVISTA A MARCELLO VENEZIANI
[per gentile concessione de L’Intraprendente.it]
Mediato da figure come Vattimo, Cacciari e Galimberti, l’Heidegger “italiano” è stato per anni “popolare” anche fra gli intellettuali di una certa sinistra, come padre dell’esistenzialismo in Essere e tempo e soprattutto come pensatore che ha messo al centro delle sue riflessioni i temi decisivi della Tecnica, del Nichilismo e del tramonto dell’Occidente. Con la scoperta ora nei cosiddetti Quaderni neri di alcune frasi poco “felici” su ebraismo e nazismo rischiamo forse di tornare ai dibattiti della fine degli anni Ottanta, quando Victor Farias pubblicò lo scandalistico “Heidegger e il nazismo”? (altro…)
COME CURA LA PSICOANALISI LACANIANA
[Per gentile concessione di: hæcceit@s web. Rivista online di filosofia, cultura e società/ISSN 2282-5762]
La psicoanalisi sorge come metodo di cura di una serie di disturbi psichici e, in particolar modo, dell’isteria a partire dall’incontro di Breuer e Freud con le loro pazienti. Le estensioni di tale metodo e della teorizzazione che ne è derivata alla lettura di fatti sociali, culturali e politici non ne modifica questo statuto essenziale e non ne fa una visione del mondo, una Weltanschauung. Lo sosteneva lo stesso Freud: “La psicoanalisi, a mio parere, è incapace di crearsi una sua particolare Weltanschauung”1.
Molte volte è l’orientamento analitico lacaniano a instillare questo dubbio tanto che molti si chiedono se i lacaniani pratichino effettivamente la psicoanalisi e non compiano soltanto delle mere astrazioni, analoghe a quelle dei filosofi.
Lacan fu, al contrario, un clinico rigoroso il quale si dedicò ogni giorno alla pratica della psicoanalisi, dal 1944 presso Rue De Lille, 5. Mantenne un legame con la clinica psichiatrica per tutta la sua vita svolgendo conferenze e incontri di formazione in centri ospedalieri di Parigi e di altre città francesi2. (altro…)
ARS VIVENDI
“Quando corro, semplicemente corro. In teoria nel vuoto. O viceversa, è anche possibile che io corra per raggiungere il vuoto.” Così cita Murakami, nel suo libro L’arte di correre. Raggiungere il vuoto, raggiungere una condizione di spazio soprattutto interiore, mentale. Chiunque abbia provato questa sensazione, capirà che cosa voglio dire. Capirà che quella volontà di raggiungere il vuoto è una volontà di distaccarsi da tutto, innanzitutto da se stessi. Un tentativo disperato di mettere a tacere l’inquietudine, nella fatica delle gambe, nel fiato corto, nella resistenza che si fa dolore fisico: con l’obiettivo di sfuggire al dolore interiore. (altro…)