Non c’è pace nella testa e tra i pensieri.
Fievoli raggi di sole, come miraggi di una realtà lontana e sfuocata, premono tra le ciglia accecando gli occhi disabituati alla vita Vera.
Sotto le palpebre socchiuse scorrono ancora i film muti dello Sceneggiatore anonimo.
Flash energetici attraversano il corpo a spasmi. Non è forza o grinta, ma la quasi fine del desiderato sballo.
Colpa dei Sogni, penso; colpa di quei bastardi che imbrattano i muri e drogano la gente. Colpa di quei film ad occhi aperti che appannano la mente e succhiano le energie e il tempo.
Colpa dell’indecisione e delle troppe possibilità. Colpa di questo avere tutto, che è come non avere nulla.
Colpa del nostro essere deboli e in balia della società.
Colpa di quegli occhi che non trovano il coraggio di aprirsi.
Un piede scivola a terra e le dita si muovono facendo presa sul pavimento.
È un tentativo di emergere, di riemergere, di tornare alla realtà, ma la coscienza pesa, la realtà è faticosa e opprimente; impone delle scelte, impone fermezza e dedizione… tutte cose da cui ci piace sfuggire.
Ecco così che spuntiamo noi.
Siamo la Generazione dei Sogni, siamo quei ragazzi addormentati che vivono a occhi chiusi, intrappolati in un mondo loro che non gli appartiene.